Dieta contro l’infarto per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari
25 Settembre 2018 - di Claudia Montanari
ROMA – Dieta sana contro il rischio infarto: le malattie cardiovascolari sono responsabili del 44% dei decessi in Italia, risultando la principale causa di morte nel nostro Paese. Inoltre il numero di persone che si ammalano ogni anno è in costante aumento. Sono dati allarmanti quelli diffusi oggi dall’Associazione ‘Fondazione Italiana per il Cuore’ (FIpC), in un incontro organizzato con a Conacuore e Regione Lombardia in occasione della Giornata Mondiale del Cuore prevista per il 29 settembre. Sull’argomento è intervenuto Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, che ha spiegato:
“Adottare e promuovere scelte di vita salutari al fine di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari è una priorità della Regione Lombardia da sempre impegnata nella promozione di uno stile di vita sano, campagne mirate e l’adozione di specifici piani di prevenzione. Ogni anno sono responsabili di 17,5 milioni di morti premature nel mondo, ma è d’obbligo ricordare che queste patologie sono in buona parte prevenibili adottando scelte di salute come smettere di fumare, fare esercizio fisico, mangiare e bere in modo sano. La prevenzione è dunque fondamentale: per questo Regione Lombardia, attraverso programmi che fanno capo al Piano Regionale della Prevenzione, ha come obiettivo quello di rendere sempre più consapevoli i cittadini”.
Nonostante le numerose iniziative di sensibilizzazione della popolazione, spiegano gli esperti, da un’indagine a livello nazionale “emerge che solo il 38% di pazienti ad alto rischio mostra una buona consapevolezza della propria condizione e la capacità di mettere in atto concretamente comportamenti e stili di vita adeguati”.
E’ possibile allora mantenere il cuore giovane e in salute? Certo che sì, uno dei consigli base degli esperti è senza dubbio quello di curare l’alimentazione. I cibi che contribuiscono ad allontanare i pericoli del cuore come infarto e ictus esistono. Uno degli alimenti che, secondo l’opinione degli esperti, è un toccasana per il cuore, è l’olio extravergine di oliva e recentemente, come riporta Ansa, uno studio ha dimostrato anche il perché: aumenta una proteina nel sangue – chiamata ApoA-IV – che tiene a bada le piastrine, le cellule che servono a evitare emorragie ma che, se si aggregano impropriamente, possono portare a trombi (bloccare la circolazione del sangue) e quindi anche all’infarto o all’ictus. A rivelarlo una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications. I livelli di ApoA-IV nel sangue aumentano con l’ingestione di cibi che contengono grassi insaturi come, appunto, l’olio extra-vergine. Esperti del canadese St. Michael’s Hospital a Toronto hanno dimostrato che ApoA-IV riduce la capacità delle piastrine di aggregarsi e formare pericolosi trombi che occludono le arterie. I ricercatori hanno scoperto l’esatto meccanismo con cui la molecola si lega a un recettore sulle piastrine impedendo loro di aggregarsi. Il meccanismo è importante perché è anche protettivo cont orla formazione delle placche di arterosclerosi, perché anche questo processo è legato alla funzione delle piastrine. Secondo gli esperti le nuove conoscenze acquisite su ApoA-IV potrebbero portare a nuove terapie preventive e protettive per la salute cardiovascolare.
Chiaramente introdurre nella propria dieta l’olio extravergine di oliva non basta per allontanare il rischio infarto ed ictus. Secondo una recente ricerca che arriva dalla Bolivia (dove vive il popolo con il livello di salute cardiaca migliore al mondo, almeno secondo quanto riferitoda uno studio pubblicato sull’autorevole rivista The Lancet), mangiare poca carne e pesce, tanta frutta, verdura, riso e mais, molto movimento e poco fumo sarebbe la ricetta per mantenere un cuore giovane e allontanare il rischio di infarto e ictus. Secondo lo studio i boliviani, ed in particolare i sedicimila abitanti delle foreste, noti anche come Tsimane, oltre ad abitare in un ambiente assai scarsamente inquinato seguono uno stile di vita che dà risultati vincenti. La ricerca è stata condotta su un gruppo di 705 persone, andando a cercare le calcificazione nelle arterie: a 45 anni quasi nessuno aveva questi segni, mentre negli Stati Uniti ne soffre una persona su 4. Anche con l’avanzare dell’età i risultato sono strabilianti: i due terzi di questa popolazione non ne soffre contro l’80% degli americani. Il segreto è legato al loro stile di vita, diametralmente opposto a quello delle civiltà occidentali industriali, ma per gli autori dello studio restano comunque un buone esempio da studiare e seguire. Nella loro alimentazione c’è poca carne (il 17% della dieta è un mix tra carni di cinghiale, tapiro e capibara), pesce (7%) e tutto quello che arriva dall’agricoltura locale: mais, radici di manioca e platano e riso, oltre a frutta e noci.