Dieta mediterranea protegge da malattie. Ecco perché
20 Settembre 2016 - di Mari
PARMA – La dieta mediterranea riduce il rischio di diverse patologie: la conferma arriva da uno studio condotto dall’Università di Parma e pubblicato sulla rivista di gastroenterologia ed epatologia “Gut”.Il merito è nella ricchezza di frutta e verdura, che proteggono soprattutto il cuore, ma non solo.
L’obiettivo dello studio era valutare come diverse diete siano in grado di influenzare la composizione del microbiota orale e fecale e il relativo metaboloma (ovvero l’insieme di tutte le sostanze che sono in grado di partecipare ai processi di un organismo).
Durante la ricerca sono state raccolte informazioni sulla dieta abituale di 153 adulti che onnivori, ovo-latto-vegetariani o vegani, e che vivono in quattro città italiane geograficamente distanti. Insieme alle informazioni sulla dieta, sono stati raccolti anche diversi campioni biologici.
Dall’analisi di questi campioni si è potuto determinare l‘effetto della dieta sulla popolazione microbica dell’intestino e sui prodotti del suo metabolismo (metaboloma).
I risultati hanno confermato che il consumo abituale di diete vegetariane e vegane ricche di verdura, frutta e legumi promuove la presenza di microrganismi intestinali in grado di utilizzare le fibre, di cui questi alimenti sono fonti.
In particolare, i Bacteroides sono risultati più abbondanti nei campioni di feci di coloro che hanno una dieta prevalentemente a base vegetale, mentre i Firmicutes in coloro che hanno una dieta prevalentemente basata su prodotti di origine animale.
Entrambe queste divisioni di microrganismi, spiega l’agenzia Aska, contengono specie microbiche che possono utilizzare i carboidrati complessi (quelli di pasta, pane e cereali) come fonte energetica con la conseguente produzione di acidi grassi a catena corta, acidi organici a cui si riconosce una valenza protettiva nei confronti di diverse malattie.
Ma la scoperta più interessante è che seguire la dieta mediterranea porta ad una maggior produzione di acidi grassi a catena corta. Il regime mediterraneo è caratterizzato da un elevato consumo di frutta, verdura, legumi, frutta secca e cereali con un apporto di pesce moderatamente elevato e un consumo regolare ma moderato di alcol (vino rosso) e uno scarso apporto di grassi saturi dalla carne rossa e dai prodotti lattiero-caseari.
Seguire questa dieta, inoltre, porta ad una minor produzione di trimetilammina (TMAO), un composto che è legato al rischio di varie malattie cardiovascolari ed è prodotto a partire da carnitina e colina, di cui sono fonti uova, carne di manzo, maiale e pesce, per azione dei batteri intestinali e del metabolismo epatico.