Dieta sana, mozzarella: test smaschera quelle fatte con latte straniero
20 Maggio 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Una dieta sana ed equilibrata passa anche dalla qualità degli alimenti che portiamo a tavola, vero e proprio punto di forza della dieta mediterranea. La mozzarella, soprattutto quella di bufala, è uno degli alimenti italiani di eccellenza ma riuscire a trovare un prodotto di qualità e campano Dop è sempre più difficile. Ora, è possibile individuare un buon prodotto per la nostra dieta quotidiana grazie anche a un test che smaschera l’eventuale presenza di latte straniero nella mozzarella di bufala campana Dop. Ad averlo realizzato sono i ricercatori dell’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo del Cnr e pubblicato su Food Chemistry. Lo studio, attraverso l’analisi delle proteine delle caseine, ha permesso di riconoscere dei marcatori molecolari indicatori della presenza di latte e o di cagliata di bufala di provenienza straniera, miscelati con latte prodotto in Italia.
Questa scoperta consentirà di realizzare test di routine veloci ed economici per individuare eventuali adulterazioni di latte e formaggi da bufala campana con materie prime provenienti al di fuori dell’area di produzione. “Il latte delle nostre bufale ha caratteristiche genetiche che lo differenziano da quello proveniente da altri paesi”, afferma Simonetta Caira, ricercatrice Cnr-Ispaam e coordinatrice dello studio, “grazie a questo studio si potrà finalmente smettere di dubitare circa la provenienza della tanto apprezzata mozzarella di bufala Campana Dop”.
La metodica analitica messa a punto, spiega la ricercatrice, potrà essere applicata sia sul latte o cagliata in arrivo al caseificio, sia sul prodotto finale presente sui banchi del supermercato. In tal modo si potrà garantire la qualità e la genuinità delle merci lungo tutta la filiera di produzione, e assicurarsi di inserire nella propria dieta un prodotto di qualità. Obiettivo del lavoro dell’istituto è sviluppare tecnologie e servizi nel settore agroalimentare, per garantire il valore della filiera produttiva, la sicurezza, la qualità, la tracciabilità e l’autenticità delle produzioni e, conseguentemente, contribuire allo sviluppo sostenibile dei territori di produzione e alla salute dei consumatori.