Dieta vegana allunga la vita. Ma basta anche solo ridurre carne
23 Marzo 2016 - di Mari
LONDRA – La dieta vegana abbassa il rischio di morte: se tutto il mondo smettesse di mangiare carne, pesce e derivati anomali da qui al 2050 ci sarebbero 8 milioni di morti in meno. E’ quanto sostiene uno studio della Università di Oxford, nel Regno Unito.
Se non vi sentite pronti per dire addio a bistecche, tonno, uova e formaggi, però, c’è una soluzione di mezzo: basta limitare il consumo di carne rossa a meno di 300 grammi alla settimana per ridurre comunque il rischio di morte.
I ricercatori inglesi hanno elaborato quattro diversi scenari, uno di ‘business as usual’ in cui si mantengono le attuali tendenze in termini di dieta, uno in cui si limita la carne a 300 grammi a settimana aumentando l’apporto di frutta e verdura, uno strettamente vegetariano e uno vegano.
Il maggior guadagno in termini di vite salvate, soprattutto per le minori malattie cardiovascolari ma anche per tumori e patologie legate all’obesità, verrebbe appunto dalla dieta vegana, seguita dalla vegetariana (7,4 milioni di morti risparmiate).
Queste due permetterebbero anche i maggiori vantaggi in termini di riduzione delle emissioni, del 63% per la dieta vegetariana e del 70% per la vegana, mentre quella ‘moderatamente carnivora’ le ridurrebbe del 30%. I benefici economici per i sistemi sanitari andrebbero dai 700 ai mille miliardi di dollari l’anno.
Come hanno spiegato gli autori dello studio,
“le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, sono responsabili del maggior peso globale in termini di perdita di salute. Allo stesso tempo il sistema alimentare è responsabile di più di un quarto delle emissioni, ed è una delle forze principali che spingono i cambiamenti climatici”.