Difficoltà a dormire: 5 consigli per un sonno migliore
1 Dicembre 2016 - di Mari
ROMA – Difficoltà a dormire? Forse non soffrite di insonnia. Semplicemente, dormite nel modo sbagliato. Basta poco a rovinare le preziose (e spesso poche) ore di sonno: temperatura della stanza troppo calda, materassi vecchi, lucine accese (anche solo quella che indica che lo smartphone è in carica).
Eppure basterebbe così poco per migliorare la qualità del sonno, che quando è scadente non nuoce solo all’umore ma anche alla salute, provocando incapacità di concentrarsi, colpi di sonno al volante, tendenza a ingrassare.
A mettere a punto il decalogo per rendere il sonno più ristoratore è Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno. Innanzitutto, lenzuola e pigiami sono meglio se anallergici, quanto ai cuscini, ognuno deve testare il migliore per sé ma è bene sostituirli ogni due anni (o almeno lavarli). I materassi, invece, ‘scadono’ in genere dopo circa otto anni. Per capire se sta per ‘lasciarci’ bisogna valutare il comfort: se ci si sveglia stanchi o rigidi, o se un occasionale letto risulta più accogliente, può essere un indizio che è il momento di cambiarlo.
Si dorme meglio in una stanza fresca, tra 18 e 22 gradi. Se l’ambiente è troppo caldo può interferire con il sonno e rendere irrequieti per tutta la notte. Attenzione agli odori, ad esempio la lavanda diminuisce la frequenza cardiaca e la pressione del sangue, favorendo il rilassamento. Preparare la sera quello che occorre per il giorno dopo, per evitare di continuarci a pensare a letto, innescando così il rischio di dormire agitati.
La camera da letto deve essere una sorta di ‘santuario’ curato: deve essere pulita, sgombra di carte, piacevole e dai colori rilassanti. Il rumore causa risvegli anche per periodi così brevi da non ricordarli la mattina seguente. Anche durante il sonno, infatti il cervello continua a elaborare i suoni, che tendono ad essere più fastidiosi nella seconda metà della notte.
Si dorme meglio al buio: quando le palpebre si muovono, anche la luce dei lampioni o la luna piena che filtra dalla finestra può svegliarci. Per lo stesso motivo meglio tenere l’elettronica fuori dalla camera da letto per almeno un’ora prima di coricarsi. La luce di display, monitor e televisioni inviano al cervello segnali di attivazione, disturbando il ritmo giorno-notte.
Infine alcuni alimenti possono favorire un sonno più efficace, ma la scelta migliore è mangiare poco, almeno due ore prima di dormire ed evitare alcool e caffeina.