Digiuno periodico, un aiuto per chi soffre di problemi cardiaci: lo studio
18 Novembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
Il digiuno periodico potrebbe allungare la durata della vita dei pazienti con problemi cardiaci. E’ quanto emerge da uno studio dell’Intermountain Healthcare Heart Institute di Salt Lake City, nello Utah. La ricerca si riferisce al digiuno intermittente, che prevede di rimanere senza cibo o bevande per la maggior parte della giornata, se non per l’intera giornata. Questo tipo di regime alimentare, che data la sua natura deve essere messo in pratica sotto controllo medico, è diventato molto popolare negli Stati Uniti dopo che alcune celebrities hanno rivelato di ricorrervi. Tra queste l’attrice Jennifer Aniston.
Come si legge sul britannico Daily Mail, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti che avevano un catetere infilato nel cuore per curare una condizione cardiovascolare – e che praticavano il digiuno intermittente – vivevano più a lungo dei pazienti che non digiunavano. Il team ha anche scoperto che i pazienti che lo rispettavano avevano meno probabilità di essere diagnosticati con insufficienza cardiaca.
Gli studiosi hanno condotto ricerche precedenti su pazienti con diabete e hanno scoperto che i tassi di malattia coronarica erano più bassi in coloro che praticavano il digiuno intermittente. I risultati suggeriscono che gli effetti delle malattie croniche, che si sviluppano nel corso di decenni, sono attenuati dal digiuno.
“Abbiamo fatto ricerche sul digiuno per un po’ usando un approccio simile”, ha detto a DailyMail il ricercatore, il dottor Benjamin Horne, direttore dell’epidemiologia cardiovascolare e genetica dell’Intermountain Healthcare Heart Institute. “Volevamo vedere se, forse, il digiuno era la caratteristica specifica responsabile di tassi di mortalità più bassi”.
“Siamo rimasti sorpresi dalla forza delle scoperte”, ha specificato Horne. “Sembravano esserci effetti profondi, più di quanto ti aspetteresti”. “Ci vogliono circa 12 ore di digiuno per attivare i meccanismi del corpo”, ha detto il dottor Horne. “(…) per un periodo di 24 ore una volta al mese forma il corpo per attivare quei meccanismi”.