Dimagrire, fibre: quante mangiarne al giorno secondo gli esperti
5 Maggio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Una dieta ricca di fibre aiuta a invecchiare bene.
Con un regime alimentare che includa verdura, legumi, frutta (compresa frutta secca e semi) è possibile mantenere un buono stato di salute.
Si rimane fisicamente autonomi al riparo da disabilità fisiche ma anche da depressione, difficoltà cognitive, sintomi respiratori e malattie croniche.
Come si legge sul sito Womenshealthmag, una donna dovrebbe assumere 25 grammi di fibre al giorno.
Questa è la quantità che si trova in sette mele o 12 tazze di broccoli, o sette tazze e mezzo di farina d’avena.
Ma ovviamente si assumono mangiando diversi cibi.
Sì ai cibi integrali, che ci fanno sentire pieni più a lungo perché la fibra viene digerita molto più lentamente dei carboidrati semplici.
“La fibra può aiutare a ridurre il colesterolo, che aiuta a prevenire le malattie cardiache”, spiega Katie Hake, nutrizionista della Indiana University Health.
“Può anche aiutare a controllare lo zucchero nel sangue rallentando la degradazione del cibo, in particolare per coloro che vivono con il diabete”.
Keri Gans, autore di The Small Change Diet, ricorda che “tutti i tuoi pasti dovrebbero includere almeno otto grammi di fibre”, afferma.
Come assumere fibre con la dieta.
Per esempio uno spuntino ideale potrebbe essere una pera media o mezzo avocado, che contengono circa sei grammi di fibra ciascuno.
Ottime le lenticchie (7,8 g di fibre per mezza tazza).
Anche i cereali di crusca ad alto contenuto di fibre (9,1 grammi di fibra per mezza tazza), da mangiare a colazione con lo yogurt bianco naturale senza zuccheri aggiunti.
Poi i fagioli neri (7,7 grammi di fibra per mezza tazza, cotti), così come i carciofi (7,2 grammi di fibra per mezza tazza, cotti).
I cereali integrali sono ottimi perché proteggono anche dal diabete.
Riducono i livelli di serotonina, ovvero il cosiddetto ‘ormone del buon umore’, prodotto in gran parte dall’intestino.
Ma la sana abitudine alimentare di mangiare fibre si associa anche a minor rischio di sviluppare malattie come cancro, infarto e ictus (le cosiddette malattie non trasmissibili).