Dimagrire, perché è più difficile da adulti
11 Settembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
Dimagrire da adulti è più difficile. Non si tratta di un semplice modo di dire o sentito comune. Ci sono delle basi scientifiche per confermare questa tesi. Soprattutto dopo l’estate, la battaglia contro la bilancia può intensificarsi. Durante la stagione calda l’attenzione a uno stile di vita più corretto potrebbe subire delle modifiche in negativo. Non vale per tutti, ma può succedere. Col passare degli anni si fa più fatica a dimagrire: le cellule della ‘massa grassa’ (tessuto adiposo), gli adipociti, diventano più ‘lente’.
In altre parole, il ricambio del grasso (ciclo di rimozione e accumulo di grasso al loro interno) diviene via via meno rapido, indipendentemente da altri fattori quali l’alimentazione. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine secondo cui con l’avanzare degli anni può diventare essenziale incrementare l’attività fisica per dimagrire, perché si fa più fatica a controllare il peso. Evitare dunque di passare tutto il tempo libero sulla poltrona e dedicarsi ad allenare il corpo, una buona abitudine non solo per dimagrire ma anche contro il colesterolo cattivo ed un eventuale diabete. Lo studio è stato condotto tra Istituto Karolinska di Stoccolma e Università di Uppsala e Lione.
Gli esperti hanno osservato nell’arco di 13 anni il ‘turnover’ (la velocità di ricambio) del grasso nel tessuto adiposo di 54 individui di entrambi i sessi e visto che questa cala al trascorrere del tempo per tutti, predisponendo quindi all’aumento di peso o comunque rendendo più difficile perdere chili di troppo.
“I risultati indicano per la prima volta che i processi di ricambio nel nostro tessuto adiposo regolano i cambiamenti del nostro peso corporeo con l’invecchiamento in un modo che è indipendente da altri fattori” come alimentazione e sport, spiega Peter Arner, dell’Istituto Karolinska Institutet, uno degli autori principali del lavoro. “Questo potrebbe portare a nuove strategie per trattare l’obesità”, conclude.