Dimagrire, attenzione alla verdura cruda non sempre salutare

Dimagrire, verdura cruda non sempre salutare: lo studio

1 Ottobre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Quando vogliamo dimagrire la verdura cruda è una componente fondamentale della dieta. Tuttavia, uno studio dell’Università della California, San Francisco, sembrerebbe svelare un aspetto non positivo dell’eccessivo consumo di “raw vegetables”, vegetali crudi.

Come si legge sul Daily Mail, i ricercatori affermano che mangiare cibi cotti può migliorare la salute dell’intestino, mentre molti cibi crudi contengono composti che uccidono i microrganismi, il che significa che molti dei nostri batteri intestinali vengono distrutti.

“Il nostro laboratorio e altri hanno studiato in che modo diversi tipi di dieta – come le diete vegetariane rispetto alle diete a base di carne – incidono sul microbioma”, ha affermato l’autore senior, il dottor Peter Turnbaugh, professore associato di microbiologia e immunologia presso l’UCSF.
“Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che nessuno aveva studiato la questione fondamentale di come la cottura stessa alterasse la composizione degli ecosistemi microbici nelle nostre viscere”.

“Siamo rimasti sorpresi nel constatare che le differenze non erano dovute solo al cambiamento del metabolismo dei carboidrati, ma potevano anche essere guidate dalle sostanze chimiche presenti nelle piante”, ha affermato Turnbaugh. “Per me, questo evidenzia davvero l’importanza di considerare gli altri componenti della nostra dieta e il loro impatto sui batteri intestinali”.

La verdura resta una parte fondamentale della nostra alimentazione, che deve essere inclusa non solo nella dieta di chi vuole dimagrire, ma anche di chi combatte contro diabete e colesterolo alto. Chi ha un regime dietetico basato più sulle proteine vegetali rispetto a quelle animali vive più a lungo. Lo ha affermato uno studio pubblicato dalla rivista Jama Internal Medicinecondotto in Giappone, che ha visto in chi ha una dieta sana sia un minor rischio generale di morte che di morte per cause cardiovascolari. “La sostituzione delle proteine da carni rosse o lavorate con quelle vegetali – conclude lo studio – è associata a una mortalità minore sia totale sia causata da tumori e malattie cardiovascolari”. 

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