Emicrania, realizzato nuovo farmaco che dimezza gli attacchi
3 Giugno 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – L’emicrania è un tipo di mal di testa grave, ricorrente e molto doloroso e non va assolutamente sottovalutata. Può essere preceduta o accompagnata da segnali di avvertimento o alcuni sintomi. Il dolore estremo causato da emicrania può durare per ore o addirittura giorni, per questo motivo chi soffre di emicrania, da ora potrà avere una speranza in più di liberarsi, almeno in parte, da questo fastidioso disturbo. È stato infatti approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e arriverà anche in Italia un nuovo farmaco in grado di comportare una significativa riduzione, fino al dimezzamento, del numero di attacchi mensili di emicrania. I risultati di efficacia del nuovo anticorpo monoclonale sono stati presentati al 13/mo congresso della European Headache Federation, in corso ad Atene.
La nuova molecola fremanezumab, sviluppata da Teva, è un anticorpo monoclonale umanizzato (anti-GCRP), somministrabile una volta al mese o trimestralmente con iniezione sottocutanea. Lo studio Focus, randomizzato, multicentrico e in doppio cieco, presentato oggi e in via di pubblicazione, ha coinvolto circa 800 pazienti, sia con emicrania cronica (più di 15 episodi mensili) che episodica (meno di 15). Tutti sono stati trattati per 12 settimane e avevano precedentemente impiegato senza successo altre classi terapeutiche di farmaci comunemente impiegati per la prevenzione degli attacchi, ma non sviluppati ad hoc per questo scopo (come betabloccanti, anticonvulsivanti, calcioantagonisti, antidepressivi). Dai risultati è emersa una riduzione significativa dei giorni mensili di emicrania, inoltre è emersa una sovrapponibilità di efficacia e sicurezza, sia per la somministrazione mensile che trimestrale.
Da un ulteriore studio a lungo termine, anche questo presentato oggi, è emerso che c’è stata in media una riduzione di oltre 6 giorni di emicrania al mese. In particolare, il 60% dei pazienti con emicrania, sia cronica che episodica, nell’ultimo mese di trattamento, presentava una riduzione del 50% dei giorni con emicrania mensili. In entrambi gli studi, gli eventi avversi non erano di rilievo clinico e hanno riguardato principalmente reazioni al sito di iniezione. “Per il nuovo farmaco, già in commercio negli Stati Uniti e approvato in Europa, è stato avviato l’iter registrativo anche in Italia”, spiega Roberta Bonardi, direttore Business Unit Innovative di Teva e General Manager Grecia.