Epilessia, scoperto perché alcuni pazienti resistono ai farmaci

Epilessia, scoperto perché alcuni pazienti resistono ai farmaci

7 Luglio 2015 - di Mari

SIENA – Scoperto il meccanismo che rende alcune persone che soffrono di epilessia resistenti ai farmaci. Una scoperta tutta italiana, fatta da uno studio congiunto delle Università di Siena e Ferrara.

Il team di ricerca è riuscito ad individuare particolari alterazioni cellulari e proteiche nei neuroni residenti nella zona da cui originano le crisi epilettiche. Grazie a questa scoperta si potrà arrivare ad individuare farmaci sempre più mirati. 

Secondo gli ultimi dati disponibili, riferisce il Secolo XIX, le persone affette da epilessia nel mondo sono oltre 65 milioni. I trattamenti ad oggi disponibili hanno come meccanismo d’azione il blocco della scarica elettrica anomala. Solo che di forme ne esistono a decine e ognuna ha un’origine e meccanismo d’azione differente. Un terzo delle persone affette da epilessia non risponde ai trattamenti. In questo caso siamo di fronte a quella che gli esperti chiamano epilessia farmacoresistente.

Per questo motivo è fondamentale capire perché il farmaco non è in grado di agire. Spiega il professor Raffaele Rocchi, coordinatore dello studio:

 

“Grazie alla valutazione di frammenti di tessuto, asportato durante l’intervento neurochirurgico nei pazienti affetti da epilessia farmacoresistente è stato possibile osservare come lo stress ossidativo generato dalle crisi possa modificare una proteina, l’acquaporina 4, importante per veicolare acqua e ioni nelle cellule del sistema nervoso. Ne risulta alterata la generazione degli impulsi elettrici con cui i neuroni comunicano tra loro, dando luogo al perpetuarsi delle crisi epilettiche”.

La scoperta di questo meccanismo potrà contribuire allo sviluppo di farmaci innovativi per la cura delle epilessie più gravi.