Ernia iatale, che cos’è? Sintomi e diagnosi
18 Febbraio 2015 - di Mari
ROMA – Ernia iatale, questa sconosciuta. Che cos’è esattamente? Lo spiega bene Antonella Sparvoli sul Corriere della Sera. Detto semplicemente, si tratta di quel disturbo che si verifica quando una parte dello stomaco passa dal diaframma e sale nel torace. Colpisce un italiano su dieci e interessa soprattutto gli anziani.
Spesso l’ernia iatale si accompagna al reflusso gastroesofageo, cosa che può favorire la comparsa di ulteriori spiacevoli sintomi. Ma quali sono i sintomi? Sparvoli lo ha chiesto a Guido Costamagna, direttore dell’Istituto di clinica chirurgica, unità operativa complessa di endoscopia digestiva del Policlinico Gemelli di Roma.
“Gran parte dei pazienti con ernia iatale non presenta disturbi. Alcuni possono riferire sintomi aspecifici di dispepsia , ossia di “cattiva digestione”, come per esempio sazietà precoce, distensione nella parte superiore dell’addome e frequenti eruttazioni. Quando all’ernia iatale si associa reflusso gastroesofageo, condizione che comporta la risalita di succhi gastrici dallo stomaco all’esofago, possono esserci sintomi più specifici correlati al reflusso, come bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgito”.
A volte l’ernia iatale può dare sintomi simili a quelli dell’infarto.
“Talvolta, quando all’ernia iatale si associa reflusso gastroesofageo, possono comparire sintomi atipici, tra cui il dolore toracico, che può presentare caratteristiche analoghe a una crisi anginosa (dolore al petto che si verifica quando il cuore non riceve abbastanza ossigeno) o a una sindrome coronarica acuta. In questi casi viene riferita una sensazione di peso al petto con irradiazione del dolore al dorso, al collo, o alle braccia, come nel dolore toracico di origine cardiaca”.
Come si diagnostica l’ernia iatale?
“Spesso il riscontro è casuale, in seguito a indagini diagnostiche (in genere gastroscopia) in persone con disturbi digestivi aspecifici. Va però precisato che sintomi di “cattiva digestione” o dolori addominali in un individuo con ernia iatale non sono necessariamente da attribuire a essa. Quando siano presenti sintomi indicativi di reflusso gastroesofageo l’esecuzione di specifici esami strumentali ha anche l’obiettivo di escludere la contemporanea presenza di ernia e reflusso. In passato si pensava che l’ernia iatale fosse una condizione necessaria perché si potesse avere una malattia da reflusso gastroesofageo, oggi sappiamo che si tratta di due entità che possono esistere separatamente. Decisive ai fini della diagnosi di ernia iatale sono la radiografia delle prime vie digestive con mezzo di contrasto, capace di mettere in evidenza anche ernie di piccole dimensioni o intermittenti, ma, soprattutto, la gastroscopia, che offre l’indiscutibile vantaggio di documentare con certezza lesioni della mucosa correlate a un reflusso patologico (erosioni, ulcere o stenosi) e di consentire l’esecuzione contestuale di biopsie della mucosa gastrica. Infine, in presenza di sintomi atipici di reflusso gastroesofageo come il dolore toracico, è buona regola eseguire una visita cardiologica per escludere la presenza di problematiche cardiache alla base del dolore stesso”.