VANCOUVER – I “selfie” favoriscono la diffusione dei pidocchi. Saranno pure il trend del momento, consacrati anche da Ellen De Generes nella notte degli Oscar, ma l’autoscatto di gruppo tra gli adolescenti sta scatenando il contagio. E’ la tesi della dottoressa Marcy McQuillan, esperta del campo di un importante centro americano per il trattamento dalle infestazioni di pidocchi, il Nitless Noggins, che giustifica così il dilagare di casi di pidocchi tra i teenager americani.
Secondo la dottoressa, i pidocchi avrebbero gioco facile a trasferirsi da una testa all’altra dei giovani impegnati ad autoimmortalarsi con lo smartphone.
McQuillan ha detto di aver chiesto ai propri pazienti se fossero abituati a scattare “selfie” e da lì avrebbe avuto questa intuizione del ruolo degli autoscatti nella diffusione dei pidocchi tra adolescenti.
Tanti esperti, però, hanno dubbi su questa modalità di contagio: i pidocchi non saltano e non volano per cui deve esserci un contatto diretto tra teste, ma non è chiaro se la durata del contatto durante lo scatto della foto sia sufficiente al passaggio del parassita da una testa all’altra. E’ più verosimile che questo scambio avvenga attraverso lo scambio di cappelli, sciarpe o asciugamani.
Secondo Richard Pollack, docente presso la prestigiosa Harvard School of Public Health a Boston, l’idea di McQuillan non è credibile e sembra piuttosto una trovata per farsi pubblicità.
(Nella foto, selfie di Melissa Satta)
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