WASHINGTON – Fibre a tavola, sì ma senza esagerare. L’altolà, dopo anni di inviti a consumare fibre a più non posso, arriva da uno studio della Uniformed Services Univesity of Health Science a Bethesda, Maryland. Il pericolo, sottolineano gli scienziati americani, è di contrarre l’infezione da Escherichia Coli, da cui gli alimenti ricchi di fibre possono essere contaminati.
I ricercatori del Maryland hanno condotto uno studio dove dimostrano che i topolini di laboratorio che seguivano una dieta ricca di fibre avevano livelli elevati di ‘butirrato’ nell’intestino. Il composto è un derivato delle fibre alimentari che si forma nell’intestino per opera della flora batterica locale e si lega alle tossine del super-batterio Escherichia Coli.
Gli stessi esperti però avvertono: ”La connessione fra dieta ricca di fibre e infezione batterica non significa che non si deve più assumerle perché sono indispensabili per la salute” sottolinea Alison O’Brian, che ha diretto lo studio al dipartimento di microbiologia ed immunologia dell’Università. ”Sarebbe invece auspicabile che vi siano maggiori e più rigorosi controlli per quei prodotti alimentari a base di fibre che provengono da ogni parte del mondo e che contengono contaminati microbici”.
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