ROMA – I fritti possono aumentare il rischio di cancro. Colpa dell’acrilammide, sostanza che si produce durante la cottura e che provoca la tanto gustosa doratura sui cibi fritti.
Secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza del Cibo (EFSA) questa sostanza potrebbe aumentare il rischio di tumore:
“l’acrilammide negli alimenti fritti aumenta potenzialmente il rischio di cancro per i consumatori in tutte le fasce d’età”.
Questa sostanza è prodotta dalla reazione chimica che conferisce al cibo la “doratura” durante la normale cottura ad alta temperatura (+150°C) sia a casa sia nell’industria alimentare. Le tipologie di cottura in cui si produce acrilammide sono frittura, cottura al forno e alla griglia. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano importanti fonti alimentari di acrilammide. In virtù del loro peso corporeo, i bambini sono la fascia d’età maggiormente esposta.
Le autorità europee e nazionali già raccomandano di ridurre al minimo la presenza di acrilammide nei cibi e forniscono consulenza a consumatori e produttori alimentari sulla dieta e sulla preparazione degli alimenti. L’EFSA ha richiesto pareri a esperti sulla propria bozza di parere scientifico sulla presenza di questa sostanza negli alimenti.
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