Fumo di terza mano peggio di quello attivo. Soprattutto per i bimbi
4 Febbraio 2014 - di Mari
LOS ANGELES – C’è un tipo di fumo peggiore di quello passivo e persino di quello attivo, quello, cioè, che vede noi stessi ad accenderci la sigaretta: è il fumo di “terza mano”. Con questo termine si intende il fumo che resta sugli oggetti dei fumatori: particelle microscopiche che si depositano sulle superfici, sui pavimenti, sui mobili, persino (e questa è la cosa peggiore) sui giocattoli dei bambini.
Per le sostanze cancerogene che contiene, il fumo di terza mano è più pericoloso di quello attivo e di quello passivo, sottolinea uno studio della California University pubblicato su Plos One.
Sono proprio i figli e i coniugi dei fumatori i più esposti a questo fumo. Anche se il fumatore non entra in casa con la sigaretta, porta queste microparticelle in casa, comprese le stanze dei figli.
I ricercatori hanno testato sulle cavie da laboratorio gli effetti del fumo di terza mano, scoprendo che colpisce molti organi interni, in particolare polmoni e fegato. Questo tipo di fumo, poi, rende molto più lunga la rimarginazione delle ferite e aumenta l’iperattività. Un pericolo soprattutto per i più piccoli.