ROMA – Grassi sì e grassi no: gli ultimi studi scagionano burro, formaggi, latte, lardo, pancetta e altri grassi animali saturi, mettono sotto accusa quelli “trans” o “idrogenati”, come quelli della margarina e della frittura, ma soprattutto promuovono i grassi insaturi come quelli contenuti nell’olio extravergine d’oliva ma anche gli acidi grassi omega 3 e omega 6 di pesce azzurro e frutta secca.
A dirlo è uno studio canadese che ha analizzato e incrociato i dati relativi a 50 studi precedenti che scagiona i grandi incriminati, accusati di far male al cuore. Secondo quest’ultima ricerca, invece, gli ‘acidi grassi saturi‘ non aumentato rischio di morte o a malattie cardiache, ictus e diabete tipo 2.
Sotto accusa finiscono invece gli acidi grassi insaturi ‘idrogenati’ o induriti come le margarine (contenute in molti prodotti industriali) o ancora prodotti dalla frittura con olii scaldati oltre il punto di fumo. Questi ultimi risultano associati ad un aumento del 34% di morte per qualsiasi causa, del 28% di morte per malattia coronarica e del 21% per malattia cardiovascolare.
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