Le donne che ricevono più luce solare nel primo trimestre di gravidanza hanno minore possibilità di sviluppare problemi con la placenta, associati alla nascita pretermine e alla perdita nascituro.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Frontiers e citato dal sito Medical X Press.
Il team di ricercatori ha scoperto che la probabilità di partorire prematuramente per le future mamme esposte a una luce solare più bassa è stata del dieci percento superiore rispetto alle donne che sperimentavano livelli più alti.
Gli esperti dell’Università di Edimburgo hanno analizzato i dati sull’assistenza alla maternità di 400.000 madri e più di 500.000 bambini nati dopo 24 settimane di gravidanza.
L’esposizione al sole nel secondo trimestre non ha invece mostrato di avere avuto alcun impatto sul rischio di parto prematuro.
I ricercatori affermano che i loro risultati, indipendenti da altri fattori di rischio come l’età e il fumo, potrebbero aiutare a modellare i consigli dati a chi aspetta un figlio.
Il team afferma che sono necessari più studi per comprendere meglio il legame tra il sole e il parto prematuro.
La luce solare contribuisce anche direttamente alla produzione di vitamina D, che aiuta lo sviluppo delle ossa, dei denti, dei reni, del cuore e del sistema nervoso del nascituro.
La dott.ssa Sarah Stock dell’Istituto Usher dell’Università di Edimburgo ha detto:
“Il ruolo della luce solare è una nuova entusiasmante strada per la ricerca sulla prevenzione delle nascite pretermine. Questo studio è importante perché fornisce ulteriori dati che ci ricordano che la luce solare ha benefici per la salute e rischi”.
Secondo quanto evidenziato da una ricerca belga il sole sembra essere un alleato delle donne che desiderano avere un bambino.
L’esposizione a un tempo soleggiato un mese prima aumenta di oltre un terzo (35%) le possibilità di successo dei trattamenti di fecondazione in vitro.
E secondo gli esperti i benefici sembrano esserci anche per chi cerca una gravidanza naturale. Foto di egor105 da Pixabay.
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