Grosseto: primi casi di chirurgia robotica al fegato e all'esofago
1 Febbraio 2012 - di aavico
Grosseto – Due interventi di chirurgia robotica all'avanguardia sono stati eseguiti nei giorni scorsi all'ospedale Misericordia di Grosseto dal dottor Andrea Coratti, direttore dell'Area Chirurgica, e dalla sua équipe. Due operazioni chirurgiche che, anche nei centri specializzati, vengono eseguiti abitualmente con tecnica chirurgica tradizionale, molto più invasiva, con maggiori rischi di complicanze post operatorie, degenza più lunga e un recupero molto più lento delle condizioni di normalità.
Nel primo caso è stata eseguita una epatectomia destra allargata su una donna di 38 anni, affetta da un angioma di oltre 16 centimetri sul lato destro dell'organo. "In genere queste patologie benigne non vengono trattate chirurgicamente – spiega Andrea Coratti – a meno che la crescita eccessiva non determini la comparsa di sintomi e disturbi.
Lesioni così grandi, tuttavia, vengono solitamente operate a cielo aperto anche nei grossi centri dedicati alla chirurgia epatica e non con tecniche mininvasive come avvenuto a Grosseto. La paziente è stata sottoposta all'asportazione di circa il 60% del fegato con il robot: la particolarità tecnica è consistita nella necessità di un isolamento completo della vena cava retroepatica, completamente compressa dall'angioma.
La manovra è già di per sé molto complessa ad addome aperto, ma il robot ha consentito di effettuarla anche con la tecnica mini-invasiva. L'intervento, benché di estrema complessità tecnica, non ha presentato complicanze. Le perdite ematiche sono state minime e la paziente non ha avuto necessità né di emotrasfusioni, né di risveglio in terapia intensiva.
L'accesso chirurgico è stato ridotto a 5 piccole incisioni cutanee, inferiori ad 1 centimetro, oltre ad una piccola incisione sovrapubica per l'asportazione dell'organo che, in seguito, non sarà visibile. La degenza è stata di soli 4 giorni, un tempo impensabile nel caso di un intervento con tecnica tradizionale, con una rapida ripresa delle condizioni di salute della donna".