Guardare la tv aumenta il rischio di demenza, mentre stare al pc potrebbe aiutare a proteggersi dalla malattia. E’ quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti per 12 anni su 150.000 persone nel Regno Unito di età pari o superiore a 60 anni. Coloro che hanno sviluppato la demenza hanno guardato tre ore e 24 minuti di TV al giorno. Scrivendo negli Atti della rivista National Academy of Sciences, il professor David Raichlen della University of Southern California ha dichiarato: “Rispetto a meno di due ore, quattro ore di TV erano associate a un aumento del 20% del rischio di demenza. Rispetto al mancato utilizzo del computer, un’ora è stata associata a una diminuzione del 25 per cento”.
Gli autori dello studio hanno affermato: “I comportamenti sedentari, come guardare la televisione o usare un computer, occupano gran parte del tempo libero degli adulti e sono collegati a un aumento del rischio di malattie croniche e mortalità. Abbiamo studiato se i comportamenti sedentari sono associati alla demenza per tutte le cause indipendentemente dall’attività fisica. I nostri risultati aiutano a chiarire le associazioni del comportamento sedentario con la salute del cervello e suggeriscono che non è il tempo trascorso seduto in sé, ma il tipo di contesto che è associato al rischio di demenza. Ridurre la visione cognitivamente passiva della TV e aumentare i comportamenti sedentari cognitivamente attivi sono obiettivi promettenti per ridurre il rischio di malattie neurodegenerative”.
La demenza colpisce oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo, con un nuovo caso ogni 3 secondi. In Italia si stima colpisca oltre 1, 2 milioni di persone, che diventeranno 1,6 milioni nel 2030. Diverse le possibili cause ma la più comune, nel 60-70 per cento dei casi, è l’Alzheimer, malattia che interessa in genere le persone anziane, ma può avere anche un esordio giovanile. I sintomi di Alzheimer e demenza possono includere perdita di memoria, difficoltà nel capire cosa dicono le persone, difficoltà nell’eseguire compiti quotidiani, cambiamenti di umore. Il risultato finale sono disabilità e perdita della propria indipendenza. Foto di Silvia da Pixabay.
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