Ictus, il tipo di dieta che aiuta a diminuirne il rischio
16 Marzo 2020 - di Claudia Montanari
ROMA – In uno studio recentemente pubblicato, alcuni ricercatori di Taiwan suggeriscono che una dieta vegetariana ricca di frutta secca, soia e verdure può ridurre il rischio di ictus rispetto a una dieta che comprende molta carne e pesce. Nello specifico lo studio, che è apparso in Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology, ha studiato il legame tra la dieta e l’insorgenza di due diversi tipi di ictus: quello emorragico e quello ischemico.
Chin-Lon Lin, M.D., dell’Università Tzu Chi di Hualien, Taiwan, e autore dello studio, ha spiegato: “L’ictus è la seconda causa di morte più comune al mondo e una delle principali cause di disabilità e causa anche demenza. Se potessimo ridurne il numero da parte di persone che modificano la loro dieta, questo avrebbe un impatto importante sulla salute pubblica in generale”.
Lo studio: sono stati presi in esame due gruppi di persone per un totale di 13000 partecipanti provenienti da comunità buddiste di Taiwan, dove da sempre è favorita una dieta vegetariana e si scoraggia il consumo di alcol e fumo. Circa il 30% dei partecipanti di entrambi i gruppi era vegetariano ovvero non mangiavano carne o pesce. L’età media dei partecipanti era di 50 anni. I ricercatori non hanno reclutato nessuno di età inferiore ai 20 anni o con una storia di ictus alle spalle. I partecipanti sono stati sottoposti a esami medici all’inizio dello studio e hanno risposto a domande sulla loro dieta.
Il primo gruppo, circa 5000 persone, è stato seguito per una media di sei anni. Il secondo gruppo di circa 8000 persone è stato seguito per una media di nove anni. I vegetariani hanno mangiato più noci, verdure, soia, fibre e proteine vegetali rispetto ai non vegetariani e hanno consumato meno latticini, proteine animali e grassi. Entrambi i gruppi hanno consumato la stessa quantità di uova e frutta.
A questo punto, ricercatori hanno poi esaminato un database nazionale per determinare il numero di ictus che i partecipanti hanno avuto nel corso del tempo ( e dello studio).
Ebbene, nel primo gruppo di 5.050 persone, si sono verificati 54 ictus. Tre di questi sono stati ischemici tra 1.424 vegetariani, o 0,21%, rispetto ai 28 ictus tra 3.626 non vegetariani, o 0,77%. Dopo aver uniformato i dati per età, al sesso, fumo e alle condizioni di salute come l’ipertensione arteriosa e il diabete, i ricercatori hanno scoperto che i vegetariani di questo gruppo avevano un rischio di ictus ischemico inferiore del 74% rispetto ai non vegetariani.
Nel secondo gruppo di 8.302 persone, si sono verificati 121 ictus. Ce ne sono stati 24 tra 2.719 vegetariani, pari allo 0,88%, rispetto ai 97 ictus di 5.583 non vegetariani, pari all’1,73%. Dopo aver uniformato i dati, i ricercatori hanno trovato che i vegetariani di questo gruppo avevano un rischio di ictus complessivo inferiore del 48% rispetto ai non vegetariani, un rischio inferiore del 60% di ictus ischemico e un rischio inferiore del 65% di ictus emorragico.
Lin ha spiegato: “Nel complesso, il nostro studio suggerisce che una dieta vegetariana sembra essere benefica e riduce il rischio di ictus ischemico anche dopo aver regolato per i fattori di rischio noti come la pressione sanguigna, glicemia e profilo lipidico. Questo potrebbe significare che forse c’è qualche altro meccanismo di protezione che aiuta coloro che seguono una dieta vegetariana dall’ictus”.