Infarto, 3 fette di pane integrale al dì abbassano il rischio
15 Giugno 2016 - di Mari
LONDRA – Tre fette di pane integrale al giorno abbassano i rischi di morire per patologie cardiache come l’infarto del 25 per cento. E se si aumenta la dose il rischio cala ancora. E’ quanto rivela uno studio dell’Università di Harvard.
A fare bene al cuore non è solo il pane integrale, ma anche il riso nero e la pasta integrale, tanto che gli studiosi di Harvard sostengono che i governi dovrebbero suggerire di mangiare più carboidrati integrali per i benefici a lungo termine che apportano.
Anche se alcuni alimenti a base di cereali integrali contengono zuccheri e sale che possono far male alla salute, la presenza di queste sostanze è di gran lunga inferiore rispetto a quella nel pane e nei derivati raffinati, così come nel riso e nella pasta bianchi.
I cereali integrali, in particolare l’avena, contengono dei carboidrati che non sono stati ancora processati, e quindi sono ricchi di fibre, proteine, antiossidanti e vitamine che incoraggiano la digestione e persino la perdita di peso, e prevengono patologie cardiache, tumori e altre malattie.
Nel loro studio i ricercatori della Harvard University’s School of Public Health hanno analizzato le abitudini alimentari di oltre 800mila adulti, scoprendo che ogni porzione da 16 grammi di cereali integrali riduce il rischio di morte per patologie cardiache (come infarto e ictus) del 9 per cento. Il rischio, poi, si abbassa a mano a mano che si aggiungono porzioni, fino ad arrivare ad una riduzione di un quarto se si mangiano 50 grammi di cereali integrali al giorno, che siano pane, riso nero o pasta, purché rigorosamente integrali e non raffinati.
Oltre ai rischi per il cuore, inoltre, gli scienziati hanno scoperto che questi cereali abbassano anche l’incidenza di tumori del 14 per cento.