Infarto, dieta ricca di omega 3 riduce i danni dopo l’attacco
2 Agosto 2016 - di Mari
BOSTON – Dopo un infarto seguire per sei mesi un’alimentazione ricca di acidi grassi omega 3 migliora la funzionalità del cuore e riduce le cicatrici sul muscolo danneggiato. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori della Harvard Medical School di Boston.
Gli studiosi sono partiti dalla constatazione che la forma e la funzione del cuore possono modificarsi dopo un attacco cardiaco. Si tratta di una condizione nota come ‘rimodellamento post-infarto’, che potrebbe portare a insufficienza cardiaca. E scarseggiano le terapie che possano migliorare la situazione.
Uno studio precedente aveva rilevato che gli acidi grassi omega 3 contenuti nell’olio di pesce sono associati ad un miglioramento della sopravvivenza fra i pazienti che hanno avuto un attacco di cuore, ma il ruolo di queste sostanze nel migliorare la struttura e il tessuto del cuore era finora sconosciuta.
In questo nuovo studio clinico i ricercatori hanno osservato che rispetto ai pazienti trattati con placebo, i pazienti che avevano assunto 4 grammi di acidi grassi omega 3 al giorno per 6 mesi hanno giovato di una riduzione del 5,8% indice del volume telesistolico del ventricolo sinistro, un marcatore clinico che può prevedere l’esito dopo un attacco di cuore. Inoltre hanno potuto osservare una riduzione del 5,6% nella formazione di tessuto connettivo cicatriziale (fibrosi) nel cuore.
“I nostri risultati mostrano che gli acidi grassi omega 3 sono un trattamento sicuro ed efficace nel migliorare il rimodellamento cardiaco, e potrebbero essere promettenti nel ridurre l’incidenza dell’insufficienza cardiaca o di morte, che sono ancora i maggiori oneri di assistenza sanitaria per i pazienti che soffrono di un attacco di cuore”, ha sottolineato Raymond Kwong Said, autore dello studio.