Infarto, rischio ridotto con dieta semivegetariana
11 Marzo 2015 - di Mari
LONDRA – Una dieta semi-vegetariana allontana il rischio di morte per infarto e di ictus. Tradotto, non vuol dire mangiare solo frutta e verdura e poco altro, ma semplicemente moderare la quantità di carne e di pesce che si mangia, e in generale ridurre i grassi di origine animale.
A dirlo è una maxi-ricerca dell’Imperial College di Londra condotta su 450mila cittadini europei, che sono rimasti sotto osservazione per una media di dodici anni. I volontari sono stati sottoposti ad una serie di questionari che permettevano di valutarne gli stili di vita e il tipo di alimentazione. Per capire quanto l’alimentazione di ciascun partecipante si avvicinasse a una dieta vegetariana, i ricercatori hanno sottoposto ciascuno a dettagliati questionari alimentari. A ciascun volontario è stato dunque assegnato un punteggio tanto maggiore quanto minore era il suo consumo di cibi di origine animale.
Nel corso del periodo di osservazione sono stati registrati diversi decessi per infarto, ictus o altri problemi cardiovascolari. E’ emerso che coloro che seguivano una alimentazione semi-vegetariana e quindi povera di cibi di origine animale (per i quali il 70% di tutto il cibo consumato era costituito da prodotti di origine vegetale) avevano un rischio di morte per cause cardiovascolari ridotto del 20% rispetto a quanti consumavano una dieta meno vegetariana (meno del 45% dei cibi di origine vegetale).