Infezioni ospedaliere, in Europa ogni anno uccidono 37mila persone
27 Giugno 2014 - di Mari
BRUXELLES – Dovrebbe essere il luogo in cui si entra malati e da cui si esce sani, ma spesso l’ospedale è proprio il luogo in cui ci si ammala. Sono sempre di più le infezioni che si contraggono negli ospedali, e non stiamo parlando di “terzo mondo”, ma dell’Unione Europea. Ogni anno, dicono i dati della Commissione europea, nei Paesi Ue circa 4,1 milioni di pazienti hanno un’infezione ospedaliera e 37mila di loro muoiono per le conseguenze.
Le stime segnalano che l’8-12% dei pazienti ricoverati in ospedale subisce un evento avverso, come un’infezione associata all’assistenza sanitaria (circa il 25%, uno su quattro).
Si calcola che in un dato giorno almeno 1 paziente su 18 ricoverati in ospedali europei contrae una infezione ospedaliera. Nel 20-30% dei casi le infezioni potrebbero essere evitate applicando programmi intensivi di igiene e controllo. E il problema, sottolinea la stessa Commissione europea, non è solo di salute pubblica, ma anche di economia, visti i costi di queste infezioni.
Per quanto riguarda l’Italia, siamo indietro sulla formazione degli operatori sanitari e sull’empowerment del cittadino (cioè fornire informazioni sulle misure di sicurezza, il diritto al consenso informato, le procedure di reclamo e i meccanismi di ricorso), mentre sono stati segnalati parziali avanzamenti sui programmi e politiche per la sicurezza e sui sistemi di reporting.
Nonostante questa situazione, il 71% dei cittadini europei sostiene che la qualità della sanità nel loro Paese è buona, seppur con differenze considerevoli tra i vari Paesi: nel caso dell’Italia la percentuale scende al 56% e il 35% ritiene che la propria sanità sia peggiore.