Inquinamento uccide 84mila persone l’anno. Record italiano
30 Novembre 2015 - di Mari
ROMA – L’Italia si aggiudica un triste primato: il record europeo per morti premature dovute all’inquinamento. Il dato, inquietante, arriva nel primo giorno della ventunesima Conferenza Onu sul clima che si tiene a Bourget, alle porte di Parigi, fino all’11 dicembre. Sono stati 84mila i decessi per questo motivo nel 2012 in Italia, su un totale di 491mila a livello europeo.
La maglia nera se l’aggiudica il Nord Italia, e la Pianura Padana in particolare: Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, oltrepassano in media il limite fissato a livello europee di una concentrazione media annua di 25 microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria. Venezia sfiora questo limite, che invece si abbassa al sud, restando però sopra il limite di 10 microgrammi per metro cubo indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità: città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna e Cagliari lo superano abbondantemente.
Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3), sono responsabili rispettivamente di 59mila, 21mila e 3mila morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell’Unione europea a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio. L’impatto stimato dell’esposizione al biossido di azoto e all’ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei.