Intestino sano, probiotici: possibili effetti collaterali
16 Novembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
Oltre alla salute dell’intestino, i probiotici possono contribuire al dimagrimento e alla diminuzione dell’ansia. Ma per essere efficaci e sicuri devono essere prescritti dal medico per un determinato sintomo. Non esiste un probiotico universale ma tanti diversi probiotici, ognuno con una specifica indicazione terapeutica. Un articolo pubblicato sul britannico Daily Mail mette in luce possibili i possibili effetti collaterali all’assunzione di questi microorganismi. Sebbene, è necessario sottolinearlo, ci sono numerosi studi che sottolineano la loro importaza per la salute.
Le diete fermentate alla moda comprendono bevande come il kombucha e cibi come il kimchi coreano e lo yogurt naturale. Sebbene si sia parlato spesso dei loro effetti benefici contro l’infiammazione e il rafforzamento delle difese immunitarie, gli effetti della loro assunzione possono variare da soggetto a soggetto. Si stima tuttavia che solo una su un milione di persone che assumono probiotici svilupperà un’infezione.
Come si legge sul Daily Mail, per Manal Mohammed, docente di microbiologia medica all’Università di Westminster, tra gli effetti collaterali più comuni ci possono essere mal di testa, gonfiore ed emicrania. Gli alimenti ricchi di probiotici contengono istamine. Nella maggior parte delle persone, il corpo produce enzimi specifici che li digeriscono naturalmente. Ma alcune persone non producono abbastanza di questi enzimi e le istamine vengono assorbite nel flusso sanguigno dove innescano reazioni, tra questi anche affaticamento, orticaria, diarrea, nausea e vomito. Mohammed avverte che le persone anziane e quelle con sistema immunitario potrebbero essere più a rischio mangiando questi cibi.
L’esperto ha spiegato a The Conversation: “I ricercatori hanno scoperto ceppi probiotici resistenti negli integratori alimentari disponibili in commercio, il che potrebbe significare resistenza a diversi tipi comuni di antibiotici usati per trattare gravi infezioni batteriche. La ricerca ha anche scoperto che sei ceppi di bacillo probiotici presenti nei prodotti alimentari (inclusi kimchi, yogurt e olive) sono anche resistenti a diversi antibiotici”.