Invecchiamento, scoperto come “sostituire” le cellule anziane
22 Novembre 2016 - di Mari
LOS ANGELES – Una cura per fermare l‘invecchiamento? Una équipe di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles e del California Instituto of Technologie ha scoperto una procedura per rimpiazzare alcune parti delle cellule invecchiate.
I ricercatori hanno preso in esame il DNA mutando nei nostri mitocondri, la “batteria” delle nostre cellule. Quando invecchiamo, spiega il Daily Mail, il nostro DNA si rompe e cambia. Ma a differenza delle altre parti del corpo, i mitocondri non sono molto bravi a riparare il DNA.
Adesso, con questa nuova procedura, i ricercatori dell’Ucla e del Caltech hanno trovato un modo per manipolare i geni in modo da rimuovere il DNA cambiato e rigenerare le cellule.
L’operazione è simile al processo naturale chiamato autofagia, attraverso cui le cellule possono digerire i mitocondri che non funzionano bene, in modo da aprire la strada a sostituzioni migliori.
Si tratta di un argomento molto studiato attualmente, tanto che proprio di autofagia si occupava uno degli scienziati che si sono aggiudicati il Premio Nobel quest’anno.
Ma prima dello studio della Ucla non era chiaro in che modo questo processo potesse promuovere la eliminazione selettiva del DNA cambiato o invecchiato.
L’accumulazione di questo DNA in tutta una vita è una delle cause dell’invecchiamento e delle malattie degenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare e la fragilità tipica della vecchiaia. I difetti ereditati con il DNA sono anche legati a molte patologie trovate nei bambini, compreso l’autismo.
“Sappiamo che un aumento delle mutazioni nel DNA causa l’invecchiamento prematuro”, ha spiegato Bruce Hay, professore di biologia al Caltech. “Questo suggerisce che se potessimo ridurre la quantità di DNA mutato potremmo rallentare importanti aspetti dell’invecchiamento”.