Ipertensione e colesterolo, i rischi dei rimedi naturali
28 Febbraio 2017 - di Mari
Una persona su cinque fa o ha fatto uso di ‘rimedi naturali’ (prodotti erboristici e affini) per la salute del cuore (per combattere ad esempio l‘ipertensione o il colesterolo alto), ma sono ancora pochi i dati di efficacia e sicurezza sull’uso della fitoterapia. A mettere in guardia dai trattamenti naturali è una ricerca condotta presso l’Università Cattolica di Roma che ha preso in esame i dati relativi a 42 sostanze erboristiche in uso per le malattie cardiovascolari.
Il rischio di queste cure fai-da-te è anche che “chi ne fa uso può arrivare a sospendere le cure tradizionali senza avvertire il proprio medico”, spiega Graziano Onder del Centro di Medicina per l’Invecchiamento, “mettendo a repentaglio la propria salute”.
Si stima che il 15-20% della popolazione (dati relativi agli Stati Uniti) faccia uso di fitoterapici con qualche presunta funzione cardiovascolare; inoltre, che una persona su cinque abbia fatto uso di un fitoterapico almeno una volta nella vita.
Eppure al momento attuale i dati circa l’efficacia di queste terapie sono estremamente limitati e non supportano il loro uso nella pratica clinica. Inoltre molte di esse possono causare eventi avversi anche gravi e interagire con i farmaci tradizionali.
La ricerca ha preso in considerazione 42 fitoterapici con potenziale indicazione per il trattamento di ipertensione, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, colesterolo e trigliceridi, e malattie vascolari.
Tra i fitoterapici esaminati, l’olio di semi di lino, il cardo mariano, i semi d’uva, il tè verde, il biancospino, l’aglio e la soia potrebbero avere un’azione benefica sui livelli di pressione arteriosa e di lipidi nel sangue e sul controllo glicemico ma mancano studi clinici ampi e definitivi.
Per altre erbe quali astragalo, ginseng e ginkgo biloba sono ancora meno i dati disponibili su presunti benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare. “Un rimedio o farmaco naturale non è necessariamente sicuro – conclude Onder -. E’ sempre importante informare il medico se si sta usando uno di questi rimedi erboristici, in quanto il loro utilizzo può portare conseguenze negative per la salute”.