Ipnosi al posto dell’anestesia: novità in sala operatoria
23 Giugno 2014 - di Mari
ROMA – Ipnosi al posto dell’anestesia durante gli interventi chirurgici: non fantascienza, ma una realtà nel futuro e anche nel presente, con il caso della donna allergica agli anestetici che, l’anno scorso, ha subito un’operazione di asportazione di un tumore alla gamba solo grazie all’ipnosi. Ad aiutarla c’era il dottor Enrico Facco, anestesista dell’Università di Padova, che a Michele Bocci di Repubblica ha spiegato:
“Tutti hanno sperimentato casi di autoipnosi, ad esempio capita di guidare la macchina per 20 chilometri sovrappensiero, tanto da non ricordarsi la strada che si è fatta. Si può sostituire l’anestesia ma siccome i farmaci utilizzati sono ben tollerabili, molti la chiedono anche per superare la paura del dentista”.
Di recente all’ospedale di Creteil, vicino a Parigi, una cantante si è fatta operare alle corde vocali da sveglia grazie all’ipnosi. Alle Molinette di Torino l’ipnosi è usata in cardiologia, in gastroenterologia e in ortopedia.
I farmaci hanno comunque degli effetti collaterali, l’ipnosi no, sottolinea il dottor Carlo Budano, cardiologo alle Molinette.
Certo, non tutte le persone possono essere aiutate dall’ipnosi. Spiega ancora Flacco a Bocci:
“Devono essere in grado di concentrarsi bene, non ci sono percentuali precise, l’analgesia chirurgica si ottiene nel 25-45% delle persone. Eliminare la paura è più semplice, raggiungiamo questo obiettivo in oltre l’80% dei casi. Incontriamo il paziente prima dell’intervento per delle sedute preparatorie. In sala lo facciamo rilassare, lo invitiamo a focalizzare una parte del suo corpo ed escluderla da se stesso, fino a non farci più caso. Lo aiutiamo parlando ma possiamo anche stare in silenzio a lungo, l’importante è che sappia che c’è qualcuno vicino mentre si concentra. Molte persone hanno paura che l’ipnosi faccia perdere loro il controllo, invece è l’esatto contrario”.