Lavorare in tempi ristretti ci spinge a mangiare pizza e dolci
3 Gennaio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Lavorare in tempi ristretti può spingerci a mangiare più pizza e dolciumi. Le scadenze incoraggerebbero le persone a consumare cibo come non salutare come ciambelle, torte e patatine. E’ quanto emerge da uno studio dei ricercatori dell’Indian Institute of Management, a Udaipur, pubblicato sul Journal of Consumer Psychology.
I ricercatori hanno scoperto che i volontari avevano maggiori probabilità di bramare cibi calorici sotto pressione con un conto alla rovescia di 60 secondi. Quando le persone sono consapevoli che il tempo sta per scadere, sentono il senso di “imminente esaurimento di una risorsa”. Sono spinti a mangiare per compensare. Questo non vale solo per chi deve lavorare in tempi ristretti, ma anche per chi fa acquisti on line o gioca ai videogiochi. Il meccanismo è simile.
L’autore dello studio, il dott. Ankur Kapoor, ha dichiarato: “La pratica comune e innocua del cronometraggio può produrre conseguenze indesiderate e indesiderabili nell’ambito del consumo calorico”. “(…) i consumatori avvertono un imminente esaurimento di una risorsa e questo fa scattare il desiderio di compensare questa carenza consumando una diversa risorsa – calorie”, ha specificato.
I ricercatori sperano che lo studio stimolerà ulteriori ricerche per esplorare gli effetti psicologici di questi meccanismi. Il dottor Kapoor ha aggiunto: “Speriamo che questa ricerca fornisca spunti iniziali sugli effetti sottili della direzione del monitoraggio delle risorse”.
In generale, un’alimentazione non corretta sul posto di lavoro, oltre a nuocere alla salute dei dipendenti, può provocare una perdita di produttività pari al 20%. Mai consumare il pasto davanti alla scrivania, che sia un panino o un piatto portato da casa, perché oltre a non avere uno stacco dal lavoro, a livello psicologico non viene memorizzato il fatto di aver mangiato e si è quindi portati a spilluzzicare con più frequenza e ad avere successivamente pasti più abbondanti.
Occhio poi alle quantità e ai condimenti dei piatti. Sì invece alla varietà degli alimenti, compresi pasta e pane e soprattutto non devono mancare mai frutta e verdura.