Leucemia, terapia (italiana) dimezza rischi post-trapianto
22 Gennaio 2016 - di Mari
BOLOGNA – Leucemia, una terapia dimezza i rischi del dopo trapianto. A metterla a punto, spiega Luisa Mosello sul Gazzettino, una trapiantologa italiana, Francesca Bonifazi, del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna.
La dottoressa Bonifazi, insieme ad un collega spagnolo ed uno tedesco, ha messo a punto un nuovo metodo terapeutico in grado di evitare ai malati di leucemia il rischio di complicanze gravi dopo il trapianto di midollo osseo.
Spiega Mosello sul Gazzettino:
“Il metodo si chiama ‘Graft versus host disease’ (Gvhd) e significa letteralmente ‘lotta contro la patologia dell’ospite’ e ha già ottenuto grossi risultati. La mortalità post-trapianto è infatti scesa dal 68% al 32%”.
Nella loro ricerca i tre scienziati hanno evidenziato che
“l’aggiunta di un siero contro i linfociti (detto Atg) al regime standard di preparazione al trapianto riesca a ridurre in maniera concreta la possibilità di temibili complicanze. Soprattutto senza che questa modifica influenzi in alcun modo l’efficacia dell’operazione o ne pregiudichi i risultati.
La ricerca ha preso in esame 161 pazienti con leucemia acuta che avevano utilizzato questo metodo prima del trapianto da cellule staminali emopoietiche da cellule staminali periferiche. Rimanendo in osservazione per un lasso di tempo di due anni, si è dimostrata la diminuzione delle complicanze che si sono quasi dimezzate. Insieme all’aumento della speranza nel futuro per tanti malati”.