Salute

L’isolamento sociale potrebbe favorire il rischio di demenza

L’isolamento sociale potrebbe favorire il rischio di demenza. Una nuova analisi dei dati di un ampio gruppo rappresentativo a livello nazionale di americani più anziani trova un’associazione tra la mancanza di interazioni con gli altri e lo sviluppo di questo tipo di malattia nei soggetti anziani.

Le persone a rischio sono quelle che solo raramente hanno contatti con gli altri e hanno poche relazioni attive.
La scoperta dello studio suggerisce che rimanendo o diventando più socialmente attivi, si può ridurre il rischio di demenza. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society.

La nuova analisi indica che gli adulti che vivono un isolamento sociale hanno il 28% in più di probabilità di sviluppare la demenza lungo un periodo di nove anni, indipendentemente dalla razza o dall’etnia, rispetto alle persone che non sono socialmente isolate.

Come è stato svolto lo studio.

Lo studio ha coinvolto 5.022 anziani statunitensi che hanno preso parte alla ricerca del National Health and Aging Trends (NHATS). Di questi 1.172 individui, il 23,3%, sono stati classificati come socialmente isolati, mentre 3.850 (76,7%) non lo erano. Oltre alla sua associazione con la demenza, l’isolamento sociale è stato anche collegato alla cattiva salute mentale e al benessere emotivo nelle persone anziane.

Cosa qualifica una persona come socialmente isolata: vivere da solo, non avere una o una sola persona con cui discutere questioni importanti e avere poco o nessun coinvolgimento in gruppi sociali o religiosi.

Il supporto sociale.

La dottoressa Rosanne Freak-Poli, ricercatrice senior presso il Medicine Monash Health della Monash University, che non è stata coinvolta nello studio, ha sottolineato che “Le persone nelle case di cura o nelle strutture residenziali spesso riferiscono di sentirsi sole o di avere uno scarso sostegno sociale. Anche la solitudine e lo scarso sostegno sociale sono fattori di rischio per la cattiva salute e il minore benessere”. Fonte: Medical News Today.

 

Silvia_Di_Pasquale

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