Quando si dice amare da morire è vero: se si perde una persona a cui si voleva molto bene ci sono conseguenze non solo psicologiche, oltre alle lacrime e al dolore arriva anche il rischio di infarto.
Secondo uno studio condotto su circa duemila persone dopo la perdita di una persona cara il rischio di infarto aumenta di 21 volte rispetto ad una persona senza lutti il giorno stesso della notizia della perdita, e resta sei volte più alto nella settimana seguente.
Se quindi si avverte dolore al petto e mancanza di respiro non si tratta di semplice malessere o mancamento, ma di veri e propri segnali che qualcosa non va.
Il rischio non riguarda solo chi è già malato di cuore, ma tutti, soprattutto le donne. Una forte emozione può infatti portare reazioni fisiche gravi anche in chi è un buona salute. Per questo attenzione all’aumento della pressione arteriosa e all’accelerazione del battito cardiaco improvvisi, spesso prodromi di un infarto.
Si tratta di un caso diverso dalla “cardiomiopatia di Takotsubo”, che causa gli stessi sintomi ma non ha il rischio di infarto. Anche questa però si verifica in concomitanza con eventi dolorosi, come la fine di un amore, un lutto, o altri shock emotivi.
Un nuovo studio ha individuato il numero ottimale di passi giornalieri per ridurre il rischio…
Le eccellenze campane protagoniste della nuova Cena delle Stelle a Eataly Roma. Appuntamento lunedì 31…
L'uso dei dolcificanti artificiali è da tempo molto controverso. Considerati un'alternativa più salutare allo zucchero,…
La skincare coreana continua a stupire con prodotti sempre più efficaci e innovativi. Tra i…
Per chi desidera scoprire nuovi sapori o semplicemente concedersi una pausa gustosa Nel cuore elegante…
Dal 23 al 26 marzo, alla Fiera di Roma, un viaggio tra sapori, innovazione e…