Milano – "La Chiesa non mi vede di buon occhio e molti considerano la mia gravidanza, giustamente, un evento eccezionale. Ma chi mi conosce sa che sono un padre modello che ama i suoi figli". A dirlo a Grazia, il settimanale diretto da Vera Montanari in edicola domani, martedì 3 aprile, è Thomas Beatie, il transgender americano nato donna e ora legalmente uomo, che l'anno scorso ha partorito il suo terzo figlio grazie alla fecondazione artificiale. "E' stato difficile, quasi uno choc guardarmi allo specchio e vedere la mia pancia crescere", racconta Beatie. "Non riuscivo ad abituarmi alle trasformazioni del mio corpo. Ma mi sono sentito più maschio che mai, è come se l'amore paterno fosse nato in anticipo dentro di me. Ora posso tranquillamente dire agli uomini che anche per noi partorire può essere un fatto naturale, come per le donne". Poi, parlando della moglie, Nancy, spiega: "Lei ha allattato tutti e tre i nostri piccoli, quindi è mamma a tutti gli effetti". E sull'eventualità di altre gravidanze in futuro conclude: "Per ora va bene così. Ma non vogliamo mettere limiti alla provvidenza e, infatti, abbiamo ancora due fiale criogenicamente conservate con il seme dello stesso donatore dei nostri tre figli".
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