Menopausa e pressione alta, l'importanza della cura dei denti

Menopausa e pressione alta, l’importanza della cura dei denti

7 Marzo 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Durate la menopausa la cura dei denti ha un ruolo troppo spesso sottovalutato. In realtà i batteri del cavo orale sono risultati associati allo sviluppo di ipertensione nelle donne in questa fase della vita. Al contrario, altre specie batteriche presenti nella bocca sono risultate protettive. Queste ultime sono infatti in grado cioè di ridurre il rischio di sviluppare la pressione alta. E’ quanto riferito dal Journal Of American Heart Association, risultato di uno studio condotto da Michael LaMonte, della University at Buffalo.

Già in passato è stato ipotizzato che i batteri del cavo orale influenzassero la regolazione della pressione del sangue, spiega LaMonte, ma i dati epidemiologici a supporto di questa idea sono ancora limitati. “Per questo – afferma – abbiamo esaminato l’associazione tra microbiota del cavo orale e sviluppo di ipertensione nelle donne in menopausa”.

Gli esperti hanno considerato 1215 donne di età media 63 anni di cui hanno seguito nel tempo lo stato di salute. I clinici hanno analizzato la placca sotto-gengivale delle donne, per indagare la composizione dei batteri presenti nella loro bocca. Nel corso dello studio 375 donne hanno ricevuto una diagnosi di ipertensione. Ebbene tra le centinaia di specie di batteri della bocca esaminati, 10 sono risultati legati ad un aumento del rischio di sviluppare la pressione alta, un aumento di circa il 10-16%; cinque specie, al contrario, si associano a una riduzione di circa il 10-20% del rischio di ammalarsi di pressione alta.

Lo studio dimostra quindi che certi batteri della bocca si associano al rischio di sviluppare pressione alta nelle donne in menopausa. “I risultati di questo studio clinico aggiungono ulteriori elementi alle evidenze attualmente presenti in letteratura relativamente alla correlazione tra salute orale e controllo dell’ipertensione arteriosa – sottolinea Nicola Marco Sforza, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). Dati sempre più solidi dimostrano infatti come l’infiammazione parodontale indotta dai batteri e dalla risposta del soggetto colpito, svolga un ruolo causale nella correlazione tra parodontite e ipertensione arteriosa e come il trattamento delle malattie parodontali determini un miglioramento della condizione di ipertensione”.

“Su questi aspetti – rileva Sforza – la SIdP ha già da tempo avviato un progetto interdisciplinare con la Società Italiana di Ipertensione (SIIA) con lo sviluppo di un consenso già pubblicato lo scorso anno e di ricerche cliniche in fieri che stanno mettendo in evidenza aspetti molto significativi sull’argomento e che definiscono come la cura della salute orale debba essere inclusa tra le modifiche agli stili di vita per il trattamento della ipertensione arteriosa”.

“Questi aspetti – conclude l’esperto – assumono ancor più significato se teniamo conto dei dati di prevalenza della parodontite in Italia: circa il 50% degli italiani soffre di parodontite di cui il 10-15% grave, con rischio importante di perdita di denti e invalidità funzionale ed estetica; allo stesso tempo sempre in Italia circa 15 milioni di persone soffrono di ipertensione arteriosa ed almeno il 50% non ne è consapevole”. (FONTE ANSA). Foto da Pixabay.

 

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