WASHINGTON – Un pacemaker per combattere l‘obesità. E’ l’ultima trovata degli Stati Uniti per contrastare uno dei problemi più dilaganti degli ultimi anni. Questo dispositivo agisce agisce riducendo la fame con impulsi elettrici che interferiscono con i segnali che il cervello manda allo stomaco.
Al momento questo pacemaker è destinato solo a persone fortemente obese, con una patologia aggiuntiva e che abbiano già seguito (e fallito) almeno una dieta.
Il dispositivo agisce sul nervo vago, coinvolto sia nello stimolo della fame sia in quello della sazietà.
I risultati sono visibili in un caso su dieci. Non un risultato eccessivamente brillante, ammette la Food and Drug Administration, ma l’analisi dei risultati porta a concludere che i benefici sono comunque supereiori ai rischi. Gli effetti collaterali dell’impianto, che viene inserito con una procedura definita “poco invasiva”, vanno dalla nausea al vomito. Il pacemaker può essere ricaricato dal paziente e le sue impostazioni cambiate dall’esterno con una connessione wireless.
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