Olio di palma, attenzione soprattutto per i bambini
17 Maggio 2016 - di Mari
ROMA – Olio di palma, attenzione per i bambini: potrebbe far loro male. Di questo grasso vegetale si parla sempre più spesso. La sua produzione viene ritenuta responsabile della deforestazione delle zone tropicali. Ma l’olio di palma è accusato anche di fare male alla salute. In particolare l’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza degli alimenti, ha lanciato un allarme secondo cui i contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell‘olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’eta’ giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età.
L’Efsa ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle sostanze: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Le sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200 gradi). I più elevati livelli di GE, come pure di 3-MCPD e 2-MCPD (compresi gli esteri) sono stati rinvenuti in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi. Per i consumatori di tre anni di età e oltre, margarine, prodotti da forno, biscotti e torte sono risultati essere le principali fonti di esposizione a tutte le sostanze.
Il gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) ha esaminato le informazioni sulla tossicità del glicidolo (composto precursore dei GE) per valutare il rischio dai GE, ipotizzando una conversione completa degli esteri in glicidolo dopo l’ingestione. La dottoressa Helle Knutsen, presidente del gruppo CONTAM, ha spiegato:
“Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo sia genotossico e cancerogeno, pertanto il gruppo CONTAM non ha stabilito un livello di sicurezza per i GE”.
Nel valutare le sostanze genotossiche e cancerogene che sono presenti accidentalmente nella catena alimentare, l’Efsa calcola un cosiddetto ‘margine di esposizione’ per i consumatori.
In generale, maggiore è il margine di esposizione, più basso è il livello di preoccupazione per i consumatori. La disamina del gruppo ha messo in luce che i livelli di GE negli oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, grazie alle misure volontarie adottate dai produttori. Questo ha contribuito a un calo importante dell’esposizione dei consumatori a dette sostanze.
La stima della media e le esposizioni elevate al 3-MCPD di entrambe le forme per le fasce di età più bassa, adolescenti compresi (fino a 18 anni di età), superano la DGT e costituiscono un potenziale rischio per la salute. Questa valutazione del rischio fornirà informazioni utili ai gestori del rischio della Commissione europea e degli Stati membri, i quali regolamentano la sicurezza alimentare nell’Unione europea.
Essi utilizzeranno la consulenza scientifica dell’Efsa per riflettere su come gestire i potenziali rischi per i consumatori legati all’esposizione a tali sostanze negli alimenti. Il gruppo scientifico ha inoltre espresso una serie di raccomandazioni affinché si conducano ulteriori ricerche per colmare le lacune nei dati e migliorare le conoscenze sulla tossicità di queste sostanze, in particolare di 2-MCPD, e sull’esposizione dei consumatori ad essi tramite l’alimentazione.