Olio di palma e diabete: c’è una connessione?
19 Agosto 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Olio di palma e diabete: c’è una connessione? Lo scorso anno l’allarme era stato lanciato da una ricerca che collegava un elevato consumo di olio di palma con il rischio di aprire la strada alla malattia. Sotto accusa la proteina p66 sintetizzata da questo olio, che sarebbe capace di distruggere le cellule beta del pancreas, che producono l’insulina, ormone fondamentale per tenere sotto controllo la glicemia. Ma è stato lo stesso gruppo italiano che aveva firmato l’articolo a fare marcia indietro nei mesi successivi alla pubblicazione della ricerca. In quell’occasione gli animali usati per lo studio sperimentale erano stati nutriti con una dieta ricca di grassi, ma composta per il “60% di energia da olio di palma idrogenato”. Tecnica, quella dell’idrogenazione, che però non viene usata dall’industria alimentare. L’olio di palma di fatto è già allo stato solido e perciò non richiede tale processo.
Esperti del CRA NUT hanno infatti chiarito che lo studio promosso dalla società italiana di diabetologia sul ruolo dell’olio di palma nell’insorgenza del diabete di tipo 2 è stato mal interpretato: non è stato utilizzato infatti l’olio di palma, ma uno solo dei suoi componenti (il palmitato, peraltro sottoposto a processo di idrogenazione) e che quindi non può in alcun modo essere utilizzato per sostenere che l’olio di palma avrebbe gli stessi effetti sull’organismo dell’uomo. Non esistono dunque evidenze di una correlazione tra il consumo di olio di palma e l’insorgere del diabete di tipo 2. E’ necessario smentite le voci a riguardo al fine di non diffondere informazioni che possono scatenare falsi allarmismi.
“Purtroppo oggi l’informazione tende spesso a deresponsabilizzare l’individuo rispetto alla propria salute – ha spiegato Giorgio Donegani, dottore in scienze delle preparazioni alimentari e divulgatore scientifico – promuovendo l’idea che esistano alimenti da evitare assolutamente e presentandone altri come una sorta di panacea capace di risolvere tutti i mali. In effetti, è facile e rassicurante pensare che la responsabilità del nostro malessere non sia dovuta tanto ai ritmi di vita, alla mancanza di attività fisica o alla dieta squilibrata, e individuare altrove i ‘colpevoli’. Moderazione e varietà nell’alimentarsi, uniti a un giusto livello di movimento e di riposo notturno sono i principi fondamentali che da sempre sostengono il benessere”.
Alcune fonti utilizzate per la realizzazione del contenuto:
–stradeonline.it
–http://www.stradeonline.it/
–wired.it http://www.wired.it/scienza/
–rainews.it http://www.rainews.it/dl/
–www.oliodipalmasostenibile.it