Osteopatia riconosciuta in Italia come professione sanitaria
25 Giugno 2021 - di Claudia Montanari
L’Osteopatia è ufficialmente riconosciuta in Italia come professione sanitaria. Si conclude quindi un iter iniziato diversi anni fa. Infatti, il riconoscimento dell’Osteopatia era già arrivato ormai più di tre anni fa, previsto dalla legge Lorenzin del 2018. Ma i provvedimenti attuativi non erano poi stati sanciti, lasciando in una sorta di limbo normativo i numerosi osteopati che lavorano in Italia.
In merito alla notizia, il Ministro della Salute Roberto Speranza scrive su Twitter: “Si completa, con il Cdm di oggi, il percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell’Osteopata. È un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che hanno bisogno delle loro prestazioni”.
Osteopatia, i numeri in Italia
Secondo le più recenti statistiche, ben 10 milioni di italiani (ovvero 1 italiani su 5) si è rivolto almeno una volta all’osteopata per problemi di mal di schiena, torcicollo, problemi di postura e così via.
L’indagine demoscopia è realizzata per Registro degli Osteopati d’Italia(Roi) dall’Istituto di ricerca Eumetra Monterosa su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Emerge che un italiano su tre conosce l’osteopatia. E il 70% di chi va dall’osteopata lo fa per curare dolori muscolo scheletrici. Il 90% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto. Più di un terzo degli italiani che si rivolgono a un osteopata lo fa su consiglio di un medico di base o di uno specialista della salute. Ma è il passaparola il canale principale attraverso il quale si seleziona il professionista.
Una professione che ora potrà diffondersi sempre più
Alla domanda sui fattori che potrebbero favorire il diffondersi di questa tecnica, uno su due indica il riconoscimento ufficiale della professione, insieme alla copertura dei trattamenti da parte del Servizio Sanitario Nazionale (43%). Ancora, alle detrazioni fiscali (21%) e alla copertura assicurativa delle cure (21%).