Grasso sulla pancia, l’abitudine mattutina che fa bruciare più calorie
26 Ottobre 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Che per perdere peso sulla pancia o per mantenere il peso perso sia molto importante fare esercizio è cosa nota. La ricerca ha più volte suggerito che l’esercizio fisico svolge un ruolo significativo nell’eliminazione del grasso della pancia. Ora, i risultati di un nuovo studio suggeriscono che una specifica abitudine mattutina può aiutare a bruciare più calorie e quindi perdere peso e grasso sulla pancia più velocemente. Nello specifico, secondo la ricerca, fare esercizio fisico alla mattina, a stomaco vuoto dalla sera precedente – invece che dopo colazione – fa bruciare più grassi e migliora la risposta all’ insulina tenendo gli zuccheri sotto controllo.
È quanto emerge da un nuovo, piccolo studio che spezza decisamente una lancia in favore della ginnastica prima del breakfast: il dibattito tra gli esperti – colazione sì o colazione no – continua infatti da anni.
Ora, l’indagine pubblicata sul “Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism”, ha osservato un forte differenza tra i 30 volontari obesi, seguiti per quasi due mesi, che avevano mangiato o meno prima di andare ad allenarsi in bicicletta. Chi aveva affrontato l’esercizio fisco a stomaco vuoto ha bruciato esattamente il doppio dei grassi degli altri volontari con la pancia piena.
I due gruppi hanno seguito la stessa dieta, la stessa intensità di attività e così via. Unica differenza è stata che la metà dei soggetti hanno fatto colazione e gli altri l’hanno saltata. I ricercatori hanno rilevato inoltre un miglior controllo degli zuccheri nel sangue di chi si esercitava a stomaco vuoto. Quanto al peso, il dimagrimento tra gli appartenenti a ognuno dei due gruppi è risultato uguale: “proprio questo – sostengono gli autori – dimostra il positivo, e profondo effetto sulla salute del digiuno”.
In quanto a fronte di una identica perdita di peso, chi aveva saltato la colazione ha comunque a bruciato il doppio di grassi. La ricerca è stata realizzata in collaborazione dalle università di Birmingham e di Bath.