Paracetamolo, uso prolungato aumenta probabilità di infarto e ictus
8 Aprile 2015 - di Mari
LONDRA – E’ uno dei farmaci più usati al mondo, si prende in caso di influenza o di febbre. Eppure il paracetamolo, se utilizzato per periodi prolungati e ad alti dosaggi, può aumentare il rischio di infarto e ictus. E’ quanto rivela uno studio del Leeds Institute fopr Rheumatoc and Musculockeletal Medecine, nel Regno Unito.
I ricercatori britannici hanno scoperto che usare il paracetamolo, uno degli antidolorifici ed antipiretici da banco più diffusi, tutti i giorni e ad alto dosaggio, aumenta del 68% i rischi di infarto ed ictus. Non solo.
Il paracetamolo, che agisce inibendo l’azione delle prostaglandine (cioè dei mediatori dei processi infiammatori), pur essendo considerato dai medici più sicuro dell’aspririna, in realtà aumenta del 50% il rischio di ulcera o emorragie.
Il quadro emerge dallo studio britannico condotto su 666.000 pazienti, che hanno assunto quotidianamente paracetamolo fino ad un massimo di 14 anni per lenire i forti dolori causati da artrite o gravi mal di schiena.
Il responsabile della ricerca, Philip Conaghan, invita comunque alla prudenza, perché molti dei pazienti che hanno assunto a lungo il paracetamolo potrebbero aver avuto malattie che hanno probabilmente avuto un ruolo nel causare la morte prematura a prescindere dal farmaco.