Parmigiano, ricotta di bufala: i formaggi amici della dieta
28 Gennaio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
I formaggi possono essere inclusi nel regime dietetico di chi vuole mantenersi in salute. Seguendo le linee guida bisognerebbe consumare da 1-3 porzioni giornaliere da 125 millilitri per latte e yogurt e 1-2 settimanali da 100 grammi di formaggio fresco o 50 grammi di formaggio stagionato alla settimana. Vediamo qualche variante.
La feta è un formaggio mediterraneo dal sapore forte. Ha pochi grassi e può accompagnare delle insalate, considerando che molto spesso è acquistabile anche in cubetti. Il formaggio di capra spalmabile è uno dei formaggi più sani. E a basso contenuto calorico, proprio come la feta, inoltre offre una buona dose di proteine. La dietista Samantha Lynch suggerisce alla rivista Shape di provarlo con le barbabietole per una deliziosa combinazione ricca di antiossidanti.
I fiocchi di latte sono altri alleati della dieta. Hanno circa 16 grammi di proteine in appena mezza tazza, dice Lynch, che consiglia di abbinarli con ananas, pesche o mango, ricordando di scegliere la varietà a basso contenuto di sodio per renderla una scelta extra-sana.
Da mettere nel carrello anche la ricotta di bufala campana. Germano Mucchetti, docente di Tecnologie lattiero casearie all’Università di Parma, ha ricordato che: “La ricotta di bufala campana Dop è un alimento ad alta digeribilità, ricco di calcio e fosforo, con un elevato contenuto di siero proteine di latte nel loro stato naturale. Le siero proteine del latte sono uno degli ingredienti principali degli integratori alimentari presentati sotto forma di barrette energetiche o di dispersioni colloidali o gel, utilizzati sia dagli sportivi sia dalle persone comuni per il recupero dell’equilibrio energetico e per il reintegro dei sali minerali eventualmente persi nella normale attività di vita quotidiana”.
Il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana perché vettore di ceppi microbici che arricchiscono il patrimonio batterico residente nel tratto gastrointestinale umano. Come emerso da una ricerca dell’Università di Parma: “l’assunzione del Parmigiano Reggiano possieda non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, già ampiamente dimostrato, ma anche un importante potenziale effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell’uomo”.