Pasqua, sì agli strappi. Ma meglio con l’uovo
7 Aprile 2012 - di Mari
ROMA- Uova di cioccolato, torte rustiche, agnello, abbacchio e tanto altro ancora: Pasqua si avvicina e con lei le sue delizie culinarie. Ma non sentitevi in colpa se avete voglia di concedervi a qualche strappo al solito regime alimentare più o meno controllato.
A Pasqua ci si può permettere qualche sgarro a pranzo, a patto che a cena ci si limiti ad una bella insalata o ad un minestrone. Lo dice il nutrizionista Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica di Piacenza.
Anche perché, sottolinea il professore, Pasqua non è Natale, preceduto e seguito da altri pranzi e cene o cenoni. Così via libera per un pasto a quel che si vuole, magari sempre cercando di mangiare anche una buona dose di verdure, pure condite o fatte in modi inusuali: ma si tratta sempre di verdure, che saziano ma non appesantiscono troppo.
E se per il pranzo i consigli possono essere di sostituire gli antipasti tipici formaggi-affettati con verdure alla griglia, e le patate fritte con patate al forno, sul dolce non ci sono dubbi: molto meglio l’uovo di cioccolato della colomba. Soprattutto se di cioccolato fondente.
Privo di grassi dà un maggiore senso di appagamento rispetto alla colomba, che spesso contiene anche molto più burro o strutto. E solleva l’umore: cosa non da poco per intraprendere una cenetta leggera…