Perdere peso riduce rischio di diabete e attacchi di cuore
30 Marzo 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Perdere peso può ridurre le possibilità di essere colpiti da attacchi di cuore o ammalarsi di diabete di tipo 2. Questo vale anche se si riprende qualche chilo in più. I ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto che coloro che dimagrivano per motivi di salute nei successivi cinque anni, dopo, anche se avevano riguadagnato una parte del peso nei successivi cinque anni, avevano dei benefici.
Gli studiosi hanno combinato i risultati di 124 studi che hanno coinvolto più di 50.000 partecipanti, i quali avevano preso parte a interventi dietetici o relativi all’esercizio fisico. I programmi includevano anche sostituti del pasto, digiuno intermittente o sono stati offerti alle persone coinvolte negli studi incentivi finanziari per perdere peso. I partecipanti avevano un’età media di 51 anni, con un indice di massa corporea di 33, che è considerata obesità. In media, le persone hanno perso tra 2-5 kg mentre il recupero di peso è stato in genere fino a 0,32 kg.
Cosa è emerso dalla ricerca: perché è importante perdere il peso in eccesso
I partecipanti che hanno perso peso attraverso un programma di dimagrimento intensivo avevano fattori di rischio più bassi per le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2. Coloro che hanno perso peso hanno riscontrato una pressione arteriosa sistolica più bassa – pressione nelle arterie quando il cuore batte – e livelli più bassi di colesterolo “cattivo”. Questo suggerisce che anche il ridotto rischio di diagnosi di malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2 sembra rimanere inferiore anche dopo la ripresa del peso
La professoressa Susan Jebb, dell’Università di Oxford e coautrice dello studio, ha dichiarato: “Per le persone con problemi di sovrappeso o obesità, perdere peso è un modo efficace per ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari”. Ha aggiunto: “I nostri risultati dovrebbero rassicurare sul fatto che i programmi di perdita di peso sono efficaci nel controllare i fattori di rischio cardiovascolare e molto probabilmente nel ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari”. Fonte: Daily Mail.