Mangiare questo tipo di pesce può ridurre il rischio cardiovascolare
23 Aprile 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Includere nella dieta due porzioni di pesce azzurro a settimana può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari nelle persone che già sono ad alto rischio e che hanno avuto patologie cardiache o ictus.
Al centro di questo beneficio ci sono gli acidi grassi omega-3, che i ricercatori hanno scoperto essere legati a un minor rischio di eventi cardiovascolari importanti.
Il coautore dello studio, Andrew Mente, docente della McMaster University e ricercatore presso il Population Health Research Institute, ha spiegato:
“C’è un significativo vantaggio protettivo del consumo di pesce nelle persone con malattie cardiovascolari“.
Il lavoro è stato realizzato su 192.000 persone, di cui circa 52.000 con malattie cardiovascolari.
Nessun beneficio alla salute del cuore è stato notato invece con il consumo di questo alimento nei pazienti senza malattie cardiache o ictus.
“Questo studio – ha aggiunto – ha importanti implicazioni per le linee guida sull’assunzione di pesce a livello mondiale.
“L’aumento del consumo di pesce e in particolare del pesce azzurro nei pazienti vascolari può produrre un modesto beneficio cardiovascolare”.
Mente ha sottolineato anche che le persone a basso rischio di malattie cardiovascolari possono avere una modesta protezione dalle patologie cardiache mangiando pesci ricchi di omega-3.
Ma i benefici per la salute sono risultati meno pronunciati rispetto a quelli ad alto rischio.
Lockdown premia i consumi di pesce allevato in Italia.
Con la pandemia il 48% dei dei consumatori ha cambiato le proprie abitudini sul consumo di pesce in casa.
L’82% preferisce il prodotto allevato in Italia perché è più sicuro, più buono e più vicino.
E’ quanto emerge dalla ricerca commissionata al Crea Marketing Consulting dall’Api, l’associazione piscicoltori Italiani di Confagricoltura.
“La preparazione casalinga dei pasti – ha spiegato il presidente Api, Pier Antonio Salvador – ha orientato le scelte verso prodotti locali, a garanzia di freschezza, tracciabilità e sicurezza, tutti requisiti presenti nei prodotti dell’acquacoltura nazionale”
L’Italia consuma più pesci allevati di altri in Ue ma non ne produce abbastanza. Foto di sayama da Pixabay.