Pesce con omega 3: sano sì, ma troppo può causare diabete
15 Settembre 2016 - di Mari
PARIGI – Il pesce grasso (come sardine e sgombri) fa bene, è ricco di acidi grassi omega 3 e combatte l‘invecchiamento cellulare, tenendo lontani tumori e patologie cardiache, ma attenzione a non esagerare, soprattutto se si è donna: se si mangia tutti i giorni si rischia di aumentare le probabilità di ammalarsi di diabete. E’ quanto rivela uno studio condotto dall’Università di Parigi-Saclay di Villejuif, in Francia, ripreso dal MailOnline.
I ricercatori, in particolare, hanno notato che mangiare tutti i giorni pesci grassi come sardine, salmone e sgombri aumenta del 26 per cento la probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2. Per questo consigliano di consumare questi pesci non più di quattro volte alla settimana.
Gli omega 3 contenuti in questi pesci sono acidi grassi polinsaturi che migliorano le performance cerebrali, proteggono la salute del cuore e riducono le infiammazioni del cervello, del sistema cardiovascolare e di altre cellule. Ma questo nuovo studio sottolinea che ci sono delle implicazioni negative a livello di diabete.
Gli esperti consigliano di mangiare almeno una porzione di questi pesci alla settimana (ove per porzione si intende 140 grammi di pesce cotto). Allo stesso tempo si consiglia di non mangiarne più di quattro alla settimana. Ma questo limite per le donne incinte, che allattano o che sono alla ricerca di una gravidanza si abbassa a due porzioni alla settimana. Questo a causa degli inquinanti che possono essere presenti nei pesci e che possono avere conseguenze sullo sviluppo del feto.
In particolare secondo gli esperti bambini, donne incinte e donne che aspirano ad esserlo non dovrebbero mangiare pesce spada, che contiene più mercurio degli altri pesci. Gli altri adulti, invece, non dovrebbero superare una porzione alla settimana.