Pillola contraccettiva? No, ora basta un’app per evitare gravidanze
9 Agosto 2017 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Pillola contraccettiva? No, ora basta un’app per evitare gravidanze. L’idea è della fisica svedese Elina Berglund Scherwitzl. E’ bastato ‘semplicemente’ mettere insieme analisi matematiche e di dati, sviluppare un algoritmo e sviluppare un’app. Obiettivo principale: trovare una contraccezione naturale e alternativa perché “stanca di non aver ancora trovato una soluzione sin dai tempi dell’adolescenza”, racconta la scienziata alla BBC.
“La rivelazione l’ho avuta quando ho scoperto che nel periodo in cui si è fertili si ha una temperatura più alta”. Questo, unito alle sue conoscenze matematiche, le ha permesso di mappare il mese per individuare il periodo giusto in cui avere rapporti senza rischiare una gravidanza, con un tasso di accuratezza più alto rispetto alle tecniche tradizionali.
Mettendo da parte per un po’ di tempo le sue ricerche sul bosone di Higgs, la scienziata ha avviato un business che potrebbe cambiare per sempre la storia della contraccezione. “Mi sono detta: se voglio fare qualcosa al di fuori della fisica, questo è il momento giusto”, ha spiegato Elina che ha coinvolto suo marito, che “da sempre sogna di diventare un imprenditore”.
Attenzione, l’app di Berglund Scherwitzl non è solo un’idea, perché oggi già 300mila donne la utilizzano, pagando circa 50 euro l’anno. Come si legge sul sito dell’Agi:
“Un costo che include anche quello del termometro per prendere la temperatura. L’idea ha attirato investimenti per 6,6 milioni di euro mentre le vendite hanno toccato i 5 milioni di euro. Il punto di forza? E’ “affidabile come la pillola anticoncezionale”, recita il banner. Lo conferma un ampio studio sulla contraccezione che ha coinvolto 4.000 donne”.