ROMA- Mangiare pesce riduce il rischio di demenza senile, di fratture e di artrite. Un’assicurazione per la vecchiaia, si potrebbe dire: questo alimento, infatti, riduce del 40% le possibilità di andare incontro a patologie di tipo fisico e mentale in età adulta.
Il merito? Da un lato delle proteine animali, che rinforzano la muscolatura e proteggono dalle fratture, dall’altro degli acidi grassi omega 3, che sono un toccasana contro la demenza e rendono meno difficoltosa la gestione di un disturbo tipico dell’età avanzata, l’artrite.
A dirlo è uno studio giapponese del National Institute of Health and Nutrition pubblicata sulla rivista Journal of the American Geriatrics Society.
I ricercatori hanno somministrato a 1.000 persone dei questionari relativi alla loro salute fisica e mentale: in particolare le domande erano tese a sapere quanto gli intervistati trovassero agevoli alcune attività giornaliere come prendere i mezzi pubblici o cucinare e cosa mangiassero normalmente. Ne è risultato che chi mangiava più pesce rispetto al passato, inserendolo con maggiore frequenza nella dieta, era per circa il 40% in meno soggetto allo sviluppo di malattie: con l’età, infatti, le proteine animali contenute nel pesce e altri nutrienti come gli omega 3 diventano più difficili da assorbire, per questo occorre aumentare la quantità consumata per avere effetti positivi.
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