NEW YORK – Pollo, nemmeno quello biologico si salva. Mentre la Food and Drugs Admnistration (Fda), l’agenzia federale che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti, mette un limite all’uso indiscriminato di antibiotici negli allevamenti di animali, un articolo della rivista per la tutela dei consumatori, Consumer Reports, avverte sui rischi della carne di pollo cresciuto in allevamenti biologici.
Dalla ricerca pubblicata sul giornale, il 97% dei petti di pollo esaminati contiene batteri potenzialmente nocivi per l’uomo, come salmonella, campylobacter ed escherichia coli, che in alcuni casi possono portare persino alla morte di chi consuma la carne contagiata.
L’indagine, condotta il luglio scorso in diversi supermercati americani dopo l’ultimo caso di salmonella che aveva coinvolto 389 persone negli Usa, evidenzia come la carne più consumata negli Stati Uniti non sia affatto sicura. Colpa del massiccio uso di antibiotici negli allevamenti, che, negli anni, rendono alcuni batteri ancora più resistenti e aggressivi per l’uomo.
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